Un certo scalpore hanno suscitato le ultime dichiarazioni del ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.
In realtà il "nano di Venezia" affetto da "cretinismo" non ha detto nulla di scandaloso: il cittadino o l'azienda che partecipa ad una gara per la Pubblica Amministrazione non dovrà più presentare il Documento unico di regolarità contributiva (DURC) e le certificazioni antimafia perché queste dovranno essere acquisite d'ufficio dalla stazione appaltante.
Per dovere di cronaca è utile ricordare che solo nell'ultimo anno centinaia di gare pubbliche sono state invalidate perché i concorrenti avevano presentato documentazione contraffatta!
Il primo a stracciarsi le vesti è il collega "Bobo" Maroni: "La certificazione antimafia è indispensabile per contrastare le infiltrazioni malavitose negli appalti pubblici".
Maroni deve avere un fratello gemello.
Non posso credere, infatti che sia la stessa persona solo due giorni fa ha dichiarato la sua indisponibilità a sfiduciare il collega Saverio Romano, accusato dai magistrati di collusione mafiosa.
Niente di improbabile però, come dice il proverbio: "I maroni vanno sempre in coppia"
Nessun commento:
Posta un commento