Sabato scorso, dal palco della festa dei "Popolari d'Italia domani", il segretario del PDL, Angelino Alfano, esclude seccamente un ricorso alle primarie nel suo partito, definendole "un sacrificio organizzativo inutile", dal momento che il partito "non ha bisogno di fare una consultazione popolare per sapere che Berlusconi è il leader".
"Nel 2013 sarà lui il candidato premier".
Siamo all'esposizione della salma di staliniana memoria.
La consultazione democratica della base è un'inutile perdita di tempo.
Berlusconi è decotto e non verrebbe rieletto neanche se cominciasse a camminare sulle acque moltiplicando pani e pesci, ma la nomenclatura del partito, si arrocca intorno a lui in un ultima disperata difesa.
Anche la fedelissima Lega avanza qualche dubbio.
Il dentista-ministro della semplificazione del Carroccio, Roberto Calderoli, si dice "stupefatto" delle dichiarazioni di Alfano. "Pensiamo a superare la crisi. Al 2013 pensiamo dopo, e dopo esserci arrivati".
Se mai ci arriveremo vivi.
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