Week end di grandi eventi mediatici.
Mentre nel Regno Unito si sposa l'ennesimo erede al trono (...ma quanti sono gli eredi al trono britannico??), a Roma il Vaticano tenta lo scippo della festa del primo maggio ai lavoratori, con la beatificazione di papa Wojtyla.
"Wojtyla è stato il papa della libertà" dice il Patriarca di Venezia, Angelo Scola.
Come dargli torto? A Wojtyla, fin da vivo, furono attribuiti mirabolanti miracoli come l'impenetrabilità ai proiettili o la distruzione del comunismo.
Vero è che probabilmente il comunismo sarebbe imploso ugualmente con o senza Wojtyla, ma vuoi mettere l'impatto mediatico di un papa perseguitato venuto da oltre cortina che vince sugli atei regimi comunisti?
Altro che cosacchi che abbeverano i cavalli nelle fontane di Piazza S. Pietro, in questo caso sono i crociati che hanno conquistato Mosca.
Meno sbandierata è invece la titubanza del papa polacco nell’intervenire sugli abusi sessuali del clero o il riconoscimento dato ai vari dittatori sud americani, o ancora il mancato sostegno ai teologi della liberazione che in sud america ha fatto decine di martiri veri come Mons. Oscar Romero.
Poche luci e molte ombre sul pontificato più lungo del secolo scorso e sull'ennesimo papa di cui, personalmente, non sento nessuna mancanza.
Nessun commento:
Posta un commento