A Lesa, sulla riva del lago Maggiore, nella villa che fu della famiglia Campari (quella del bitter) e ancora prima del patriota Cesare Correnti, Berlusconi (che è il nuovo proprietario) ha organizzato un summit con pranzo insieme a Bossi e allo stato maggiore del caravanserraglio leghista.
Berlusconi, tra un risotto a la milanesa e un piatto di polenta coi missultit ha chiesto a Bossi di non parlare più di elezioni. Almeno per un po’: il popolo pecorone non capirebbe.
"Ma soprattutto perchè non è detto che queste benedette elezioni le vinciamo" ha fatto presente il capo del governo. Verdini, presente al pranzo, aveva portato con sé i numeri degli immncabili sondaggi.
Ma la postilla in apparenza più succosa: sembra sia stata, come la richiesta di voto anticipato, che anche il veto su Casini possa scomparire. Su questo punto Berlusconi è stato chiaro: "...non potete dire di no a priori, ad una collaborazione con l’Udc. O vi incaricate di risolvere il nodo aperto con il gruppo di Fini o fate cadere il veto!".
Bossi benchè irrigidito dalla "emi" è costretto ad ingoiare questo rospone avvelenato. Almeno per ora.
"Andiamo avanti così, senza elezioni e senza Casini. Al momento non si fa niente, proseguiamo per realizzare il programma di governo", ha spiegato il Senatur lasciando la villa verso le 15, seguito dai tirapiedi del suo stato maggiore.
Ne consegue che l'Armata Berluscone, benchè decimata nel corpo e nello spirito, prosegue il suo cammino:
Lungo è il cammino, ma grande è la meta
Vade retro Satan, Vade retro Satan
Senza armatura, senza paura
Senza calzari, senza danari
Senza la brocca, senza pagnocca
Senza la mappa, senza la pappa
Senza cavallo, senza l'avvallo
...
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