Mi sono addormentato con negli occhi qualche boccata di libertà e di europeismo.
Questa mattina mi sveglio con Boni che, in merito alla candidatura di Antonio di Pietro alla presidenza della Regione Lombardia si chiede "...che c'azzecca Di Pietro con la Lombardia?"
Boni dimenta quel tempo, dopo la caduta del muro di Berlino, quando, all'inizio degli anni novanta, Di Pietro era l'eroe della Lega. Dimentica le fiaccolate leghiste intorno al Palazzo di Giustizia di Milano inneggianti agli eroi di Tangentopoli.
Probabilmente il principio di quest'amnesia si manifestò quando Di Pietro scoprì che il Senatur, paradigma del politico nuovo, pigliava le tangenti come i politici vecchi.L'idillio tra il magistrato-poliziotto e il partito duro e puro si ruppe allora, per sempre.
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