È giusto che lo Stato finanzi i partiti? Certo che no.
Infatti nel 1993 il 90% degli italiani votò a favore del referendum (promosso dal Partito Radicale) che abrogava il finanziamento pubblico ai partiti.
Però già nel dicembre 1993 il Parlamento approvò un’altra legge per il rimborso delle spese elettorali ai partiti.
Questo veniva calcolato in 5 € per voto ricevuto, ma le spese da rimborsare (non rendicontate) sono state molto inferiori ai rimborsi.
Oggi si dibatte fra partiti, e dentro i partiti, se vadano aboliti questi rimborsi. Il 90% dei votanti molto probabilmente è ancora a favore dell’abrogazione. Le discussioni sono inane. Ma guardiamo i numeri.
Di che cosa si sta discutendo?
Cito a memoria – sbagliando di poco: gli ordini di grandezza sono questi.
Prodotto interno lordo (PIL) italiano - 1.600 miliardi di €
Bilancio dello Stato - 500 miliardi di €
Rimborsi elettorali - 200 milioni di €
Dunque i rimborsi elettorali da abolire equivalgono a un centesimo dell’1% [cioè a un decimillesimo] del PIL e a 3 centesimi dell’1% del Bilancio dello Stato.
È una somma grossa, ma non sconvolgente. Inopportuna, ma non rovinosa. Non è quella che taglia le gambe al Paese.
Passo ad argomento ben più (cento volte più) vitale. Gli investimenti totali (pubblico + privato) in ricerca e sviluppo sono di circa 20 miliardi di € annui – percentualmente sono 2 ordini di grandezza più grandi.
Si tratta di poco più di 1 centesimo del PIL (non di decimillesimi). Questi investimenti dovrebbero essere triplicati: dando forza alla nostra industria e alla nostra economia. Contribuirebbero a innalzare il livello professionale e culturale della nostra forza lavoro – e della popolazione.
Le prime pagine dei giornali, le televisioni, i dibattiti pubblici non ne parlano.
È segno grave di degrado culturale.
C’è un altro segno grave di cui non si parla affatto. Tre giorni fa il governo della Corea del Nord dichiara che la tregua delle guerra coreana dopo 60 anni è scaduta. La Nord Corea ritiene di esser minacciata di annientamento da parte di Sud Corea e USA e afferma il suo diritto di attaccare con missili nucleari sia la Corea del Sud, sia gli Stati Uniti. I pochi che ne hanno scritto, asseriscono che il dittatore Nord Coreano non lo farà mai. Non ci riuscirebbe. Verrebbe annientato.
Dovremmo esserne ben più sicuri, parlarne, cercare rimedi, assicurazioni. Dovremmo propugnare il disarmo nucleare totale. Qui non si tratta di minime percentuali della nostra ricchezza. Se proliferasse una guerra nucleare, distruggerebbe le nostre risorse e le nostre vite.
Si sveglia nessuno?
Dott. Vacca, sono d'accordo con lei: è scandaloso che nonostante le ripetute minacce da parte della Corea del Nord i giornali quasi non ne parlino. Sarebbe una notizia da prima pagina, quasi come lo fu il blocco di Cuba da parte del presidente Kennedy nell'ottobre 1962.
RispondiEliminaDove sono finiti i pacifisti che sbandieravano per le strade e appendevano le bandiere della pace alle finestre una decina di anni fa? Non si vuole appositamente diffondere il panico per evitare manifestazioni che potrebbero degenerare in violenza e in straordinari per le forze dell'ordine?
Forse qualche direttore di quotidiani dovrebbe guardare questo film e sperare che possa meditare su quello che potrebbe capitare nei prossimi giorni su questo nostro piccolo mondo. Sempre che ormai non sia troppo tardi. http://www.youtube.com/watch?v=_MCbTvoNrAg