Ieri la Camera ha approvato, con scrutinio segreto, il disegno di legge sul "fine vita" e il "testamento biologico".
Un dovere per un governo in coma, un'economia in agonia e una popolazione di vecchi col respiro corto.
Dell'italiano come per il maiale, non si butta via nulla, ma soprattutto non decide lui quando sarà macellato.
Le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (D.A.T.) avranno più o meno lo stesso valore della carta su cui sono scritte. Chi decide sarà sempre e solo il medico.
Non sarà possibile inserire nella D.A.T. indicazioni relative all’alimentazione e idratazione artificiale, in qualsiasi forma e con qualsiasi tecnologia esse vengano somministrate.
L'autodeterminazione terapeutica del paziente è analoga a quella dei popoli della Val di Susa: nessuna per entrambe.
Il decreto contempla anche la morte cerebrale, ma solo dell'ammalato non del legislatore.
Dalla Camera, alla Camera mortuaria.
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