Come sempre più spesso accade, dove la politica non riesce a risolvere i problemi, ci mette una pezza la magistratura.
E' della scorsa settimana la sentenza del TAR del Piemonte che, a quasi 4 anni di distanza, annulla le elezioni regionali che hanno eletto Roberto Cota a presidente.
In questo periodo: ricorsi, udienze, una condanna – arrivata fino al terzo grado di giudizio – per falsificazione delle firme sul fronte del Centrodestra e un patteggiamento per lo stesso reato sul versante opposto.
Accolto dunque il ricorso dell'ex governatore Mercedes Bresso, si apre la via al voto anticipato per la Regione Piemonte con un anno di anticipo rispetto alla naturale scadenza.
La vittoria di Pirro.
Roberto Cota, dal canto suo , ha spiegato che intende presentare immediato ricorso al Consiglio di Stato e ottenere una sospensiva della sentenza del TAR in attesa del pronunciamento del più alto grado di giudizio amministrativo.
In questo letamaio spunta anche la voce del neo segretario della Lega Nord, Matto Salvini.
Sabato sera a margine della manifestazione leghista a sostegno della Giunta Regionale guidata da Cota (40 persone secondo la Questura, più credibilmente trecento), Salvini ha chiuso il comizio con queste parole: "La prossima volta che toccheranno un leghista, mille, 2mila, 10mila persone si mobiliteranno, pacifiche ma non tanto. Qualcuno dovrà avere paura ma la paura fa bene".
Uno degli aspetti più significativi della vicenda è che dal maggio del 2010 la Regione Piemonte ha speso circa 100 mila euro in spese legali per difendersi dai ricorsi dell’ex presidente, dei Verdi, dei radicali e dell’Udc.
Insomma loro litigano ma i cazzotti in faccia li prendiamo noi.
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