Joele Leotta era un ragazzo di 19 anni di Nibionno nella
provincia di Lecco.
Con l'amico, Alex Galbiati, come troppi dei nostri figli
senza nessuna possibilità in patria, dieci giorni fà, erano andati in
Inghilterra per imparare l’inglese e, per mantenersi, lavoravano in un
ristorante.
Domenica scorsa, poco dopo le 23, nel loro alloggio in
Lower Stone Street, a Madistone, nel Kent, sono stati massacrati di botte da
otto ragazzi del posto, tra i 21 e i 25 anni. La banda ha sfondato la porta
della loro camera, urlando: "Italiani di merda, ci rubate il lavoro!”.
Joele è morto di calci e pugni, Alex ha riportato
lesioni al collo, alla testa e alla schiena: è ancora in ospedale ma sarebbe
fuori pericolo.
I genitori di Joele sono venuti a conoscenza della
notizia solo nel tardo pomeriggio di lunedì da un conoscente che lavorava coi
ragazzi al ristorante e si sono subito recati in caserma, dove i carabinieri
hanno provato a contattare la Farnesina che, al solito, non trattandosi di
politici, militari, giornalisti o agenti dei servizi segreti, era all’oscuro di
tutto.
Storie di ordinaria immigrazione, in un mondo in cui c'è
sempre qualcuno più a sud.
Almeno Joele in Inghilterra non c'è arrivato con il barcone e non sarà seppellito in un oscuro cimitero siciliano.
Almeno Joele in Inghilterra non c'è arrivato con il barcone e non sarà seppellito in un oscuro cimitero siciliano.
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