Del nuovo Papa mi hanno colpito le
scarpe.
Venerdì, nella prima udienza pubblica del Pontefice con
i giornalisti, ho notato il suo modo di incedere, accorto, quasi incerto che mal
s'addice ad un monarca assoluto.
Sotto la tonaca bianca s'intravedono i pantaloni, le
calze e le scarpe.
Rigorosamente neri, quelli di ogni buon parroco di
periferia.
Scarpe diverse da quelle rosse del "Diavolo veste Prada"
del suo predecessore.
Scarpe grosse, come quelle dei contadini, comode come
quelle dei pellegrini medioevali lungo la via
francigena.
Ricordano quelle di Fernandel nei film di don
Camillo.
Mi piacerebbe aprire una linea di credito a questo papa,
i problemi sul tappeto, per lui, sono tanti e tutti spinosi: nei prossimi mesi c'è il
pagamento dell'IMU.
Se il buongiorno si vede dal mattino, è anche vero che
una rondine non fa primavera.
Staremo a vedere.
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