lunedì 28 maggio 2012

Maggiordomi


Come nei migliori romanzi gialli l'assassino è sempre il maggiordomo.
L'infido fuguro ormai è relegato esclusivamente nelle case dei regnanti.
In tempi di crisi ai prìncipi e ai potenti del mondo rimangono solo le colf filippine.
Tutti gli altri s'arrangiano in famiglia, ai più fortunati restano gli amici, ma anche in questo caso l'ombra del tradimento è dietro l'angolo.
Ne sa qualcosa il governatore della Lombardia Formigoni, tirato in ballo dal suo "amico", il consulente per la sanità in regione, Pierangelo Daccò.
Dai verbali della magistratura uscirebbero cene in ristoranti a cinque stelle, tre Capodanni consecutivi alle Antille, dove Formigoni avrebbe alloggiato in ville da sogno "senza corrispondere alcuna quota", uno yacht ad uso esclusivo per varie estati, un cadeau che, da solo, varrebbe 144 mila euro. Formigoni grida al complotto, ma la morte politica sembra prossima. 
Sulla lapide ci sarà scritto: "Niente fiori ma opere di bene..." I fiori che spariranno sono quelli delle sue camicie, delle opere resterà invece la Compagnia, quella di CL.

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