I giornali hanno smesso di pubblicare i suoi articoli bollandoli come: "troppo tecnici".
Singolare, proprio in questo periodo che il "tecnico" va di gran moda.
Roberto vacca ha deciso di smettere d'inviare gli articoli ai giornali e si affida solo agli amici della sua mailing list.
Offro volentieri asilo nel mio blog a Roberto pubblicando tutti gli articoli che avrà il piacere di mandarmi.
PERCHÈ SONO E SCRIVO FUORI DAL CORO?
di Roberto Vacca - 8/3/2012
di Roberto Vacca - 8/3/2012
“I messaggi improbabili trasmettono più informazione di quelli che hanno alta probabilità”.
È un’affermazione che si può trarre in modo immaginoso dagli insegnamenti della teoria dell’informazione. La teoria, però, non ci dice quanto certi messaggi siano davvero rilevanti per noi. Per deciderlo dobbiamo ragionare. In casi estremi il giudizio è ovvio. Sono irrilevanti i testi che ripetono più volte ogni concetto o una stessa frase. Lo sono gli articoli che rimasticano questioni e parole che abbiamo già letto spesso in varianti uniformi tra loro. Troviamo stucchevoli le discussioni di temi troppo facili. In inglese curiosamente si commentano i testi ripetitivi che non dicono niente di nuovo con il commento: “Old hat! [Cappello vecchio!]”
Molti periodici pubblicano troppe pagine dedicate ad argomenti banali e minimalistici: cibo, vestiti, divertimenti, paure ingiustificate. Io tendo a cercare cose nuove e metto in pratica l’unico insegnamento che do (da guru):
“Impara ogni giorno almeno una cosa nuova [meglio se più di una]”
Studio ogni giorno questioni di tecnologia e di scienza, di comunicazione, di management, di morale, di politica internazionale. Quando ne trovo di interessanti, ci scrivo qualche pagina e mi piace farla leggere agli altri. Così da anni oltre a fare l’ingegnere e lo scrittore ho cominciato a fare il giornalista. Per la storia – il primo che mi propose di collaborare a un quotidiano, nel 1971, fu Alberto Ronchey, direttore della STAMPA.
In 40 anni ho pubblicato più di mille articoli su quotidiani e mensili. Parecchi lettori li hanno trovati decenti. Recentemente, però, direttori e redattori di testate più o meno importanti, non li vogliono quasi più.
Dopo il disastro di Fukushima, taluno disse: “Nucleare? NO. Quell’incidente è successo perfino ai giapponesi – tecnicamente tanto più perfetti di noi: figuriamoci che accadrebbe in Italia!” Io avevo scoperto che dal punto di vista sistemico, la rete dell’energia giapponese era un disastro – altro che perfezione!. Il paese è diviso in due metà alimentate da energia a frequenza di 50 Hertz a Oriente e a 60 Hertz a Occidente. Non comunicano fra loro altro che per una connessione di potenza minima. Da qui i disagi che subisce ora la regione orientale, ove sono venuti a mancare reattori di Fukushima. Sono ostacolati anche i lavori per mettere in sicurezza le centrali inutilizzate – e radioattive. Lo dissi ai miei tanti amici ingegneri e se ne stupirono: non conoscevano i fatti. Scrissi un articolo su questa storia e fu rifiutato da una mezza dozzina di quotidiani. Nell’aprile 2011 lo pubblicò LA STAMPA, senza particolare rilievo, ma mi dissero di non essere interessati a miei ulteriori contributi.
Negli ultimi mesi ho trovato parecchi altri argomenti importanti e insoliti, ma non li hanno trovati rilevanti i direttori dei quotidiani ai quali mi ero rivolto. Così ho deciso di mandare i miei pezzi solo a voi – amici che avete gradito di avere la vostra e-mail nella mia mailing list.
Come vi scrissi due giorni fa, continuo a mandarvi i miei scritti. Potete trasmetterne copia a chi volete, duplicarli e inserirli in blog, altre mailing list, bacheche, bollettini. Credo che sia importante che girino notizie e nozioni non evanescenti e che generino altre idee e opinioni. Come dicevo nell’ultimo messaggio, anticipo qui gli argomenti che tratterò nei prossimi invii.
1. Ho trovato i diari del funzionario giapponese addetto ai robot, necessari per indagare l’accaduto entro le centrali radioattive in cui non potevano entrare esseri umani. È una storia di ritardi e inefficienze.
2. Si discute se esistano neutrini appena appena più veloci della luce. È più interessante che intere galassie distanti si allontanano da noi al doppio della velocità della luce – o sembra solo che lo facciano?
3. Eliminare in Italia prefetti e prefetture consentirebbe risparmi maggiori dell’abolizione delle provincie – e sarebbe una svolta democratica. Proposta già fatta da Luigi Einaudi nel 1944
4. L’alimentazione cerimoniale e compulsiva conduce all’obesità – grave rischio per la salute in vari paesi (USA, Irlanda, etc) . Ratti alimentati con dieta minima hanno allungato la loro vita media del 40%. Campagna di rieducazione dietologica e culturale.
5. Nei processi tecnologici complessi entrano in gioco migliaia di fattori Non c’è modo di analizzarli tutti. Sono sistemi energetici, di trasporto, telecomunicazioni etc. e comprendono computer dedicati con il loro software. Si chiamano CPS, Cyber Physical Systems (= sistemi ciber.fisici). Vengono gestiti da super-computer che integrano anche i segnali prodotti dai processi fisici.
6. L’arsenale nucleare cinese - organizzato con immagazzinamento in grande sistema di tunnel da cui treni portano missili intercontinentali a piattaforme di lancio multiple non neutralizzabili. Il numero di testate nucleari cinesi sarebbe molto maggiore di quanto valutato finora.
7. A Fukushima si lavorava anche per produrre bombe atomiche?
8. Gli tsunami di Fukushima avrebbero dovute essere ben previsti dai progettisti. In un archivio pubblico giapponese ci sono dati sugli tsunami degli ultimi 8 secoli: alcuni più forti di quello del 2011
Su questi argomenti e su tanti altri si ripetono anche pareri improvvisati o distorti. Soffocano il senso critico e il senso comune. Ignorano l’esperienza e la logica. Fanno male specialmente ai giovani che vengono indotti a considerarli come insegnamenti profondi. Per questo sento il dovere civico di stare fuori dai cori che mi paiono sbagliati. Spero di sortire qualche buon effetto. Talora ne dubito - perché ricevo messaggi di approvazione e solidarietà soprattutto da chi già tende all’approccio logico-sperimentale. Invece i pensatori fumosi, gli imbroglioni e i creduloni non mi rispondono e non si risentono. Fanno una loro la congiura del silenzio. Combattiamoli. Additiamo ai giovani e ai meno giovani la via della ragione.
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