Quando parli di Milano, parli di scienza e tecnologia.
Sembra Futurama, la capitale dell'innovazione. Una "Silicon valley" in salsa giapponese "de noantri"
Torme di persone si aggirano per le strade e i viali del centro, armati di smartphone, iPhone, iPad, e qualsiasi altra diavoleria tecnologica.
Tutti in un'unica rete virtuale sempre connessi in modo inscindibile.
Ora poi, con il l'EXPO alle porte, più che mai.
L'accesso all'Area C lo puoi pagare col telepass, col telefono, oppure attivando l'apposito tagliando collegandoti alla sezione Servizi on line del sito appositamente predisposto dal Comune, come ho fatto io la settimana scorsa.
Sarebbe interessante sapere chi ha predisposto e cura il servizio on line di Area C. Esiste una legge, la n°4 del gennaio 2004, seguita da un Decreto Ministeriale dell'8 luglio 2005 che detta i requisiti tecnici e i diversi livelli per l'accessibilità agli strumenti informatici. Dire che chi offre il servizo ha disatteso la legge, è un eufemismo.
Il processo di attivazione del Ticket è un vero delirio: una sola lingua, pulsanti con scritte piccolissime dal senso incomprensibile, processo poco chiaro e ridondante. Arrivato alla fine dell'attivazione la domanda è lecita: avrò fatto tutto regolarmente?
Telefonata di conferma.
Tutto ok!
Esprimo all'operatore alcune perplessità sulla chiarezza del processo e lui sarcasticamente mi risponde che dovrei scrivere all'Ufficio Relazioni con il Pubblico.
Il tabaccaio chiama il ticket "Gratta&Vinci".
Cosa grattino è chiaro, molto meno quello che vinciamo.
Io lo chiamerei più simpaticamente: "Il Pizzo"
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