Manco a dirlo appena s'è saputo della nomina del nuovo arcivescovo di Milano, la classe politica lombarda ha subito aperto il "Festival della lingua salmistrata" in onore del nuovo arrivato.
Tra i più entusiasti c'è Matteo Salvini che finalmente riesce a liberarsi di quel comunistaccio di Tettamanzi a cui non perdona di aver fatto campagna elettorale per Pisapia.
Altro grande entusiasta della nomina di Angelo Scola è il "governatore" Formigoni. Entrambi lecchesi, entrambe ciellini della primissima ora, in questo 150ario dell'Unità d'Italia, incarnano esattamente il contrario del motto di Cavour: "Libera Chiesa in libero stato".
Anche da sinistra non si lesinano congratulazioni e grandi onori. L'arcivescovo è come la mamma, una e intoccabile.
Con tutta questa saliva sparsa in giro, consigliamo galosce di gomma e massima attenzione per non scivolare.
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