Ieri 2 giugno festa della Repubblica, polemica sull'assenza dei ministri leghisti alle celebrazioni ufficiali.
Che la Lega e i suoi esponenti siano un po' refrattari al tricolore è cosa nota.
Dal senatur che invitava una gentile signora ad utilizzare la bandiera italiana come carta igienica, ai ministri leghisti che sotto la casa di Carlo Cattaneo, nel 2005, in Svizzera, cantavano "Abbiamo un sogno nel cuore, bruciare il tricolore".
Quel tricolore che nello stesso giorno avvolgeva la bara di Nicola Calipari che rientrava dall'Iraq.
Tempismo pressochè perfetto.
Anche il mio Sindaco leghista, il trezzese Danilo Villa, è prudentissimo nell'utilizzo della fascia tricolore durante le manifestazioni pubbliche.
Dove invece è particolarmente sicuro di sè è nell'invitare i propri concittadini a finanziare le scuole private cattoliche attraverso la donazione del 5xmille al Comune.
Dopo aver dato una sforbiciatina ai servizi della scuola pubblica, naturalmente.
Ça va sans dire!
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