Tutto possiamo dire di papa Francesco, meno che gli
manchi il coraggio e quel pizzico di follia tipico del continente da cui
proviene.
Lunedì delle scorsa settimana, mentre nei notiziari
televisivi impazzavano i risultati elettorali, fra le catastrofiche percentuali
di affluenza e le debacle grillesche, s'è intrufolata una “notizietta” a dir
poco esplosiva: parlando con chierici sudamericani, papa Bergoglio ha rivelato
che in Vaticano “esiste una lobby gay”.
Papa Francesco, non ha detto che ci sono prelati dediti
ad amori omosessuali, ma ha parlato di “lobby”, ovvero un centro di potere, una
specie di omomassoneria.
Apriti cielo, o meglio
chiuditi!
Il TG uno ne ha parlato solo il mercoledì successivo,
tra le previsioni del tempo e le informazioni sul
traffico.
Gli altri telegiornali, non ne hanno fatto cenno. Anche
il portavoce vaticano ammette, ma non rilascia ulteriori dichiarazioni
sull’argomento.
Più realisti del re.
Questo papa bizzarro,
m'incuriosisce.
Lontano dai giochi di potere usa lo stesso fanciullesco
disincanto parlando di IOR, carrierismo ecclesiastico, corruzione nella curia o vizi e lussi della
nomenclatura.
Sbaglia però, chi pensa che Bergoglio sia uno
sprovveduto, in fondo resta sempre un gesuita: a 4 mesi dall'elezione non è
ancora andato a vivere nel Palazzo Apostolico
Vaticano.
Buono si, ma mica scemo!
Buono si, ma mica scemo!
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