L'otto settembre 1943 fu una data
storica per le nostra nazione.
Mirabile sintesi dell'italian style e
paradigma del futuro.
L'Italia dopo 3 anni di guerra a fianco
dell'alleato tedesco, cambia casacca: i vecchi nemici ora sono amici e
viceversa.
La resa fu firmata dal Generale
Castellano a Cassibile, in Sicilia, il 3 settembre 1943.
Eisenhower ne diede notizia da radio
Algeri nel pomeriggio dell'8 settembre e un'ora dopo Badoglio lesse a radio Roma
un suo comunicato.
I militari italiani restarono privi di
ordini. Alcuni intrapresero azioni armate contro i tedeschi. Oltre mezzo milione
di loro furono internati in Germania.
Il re Vittorio Emanuele con la famiglia
e Badoglio fuggì in auto il 9 settembre e si imbarcò a Pescara sulla corvetta
Baionetta: giunto a Brindisi, lesse alla radio un suo comunicato, in cui disse
che parlava "da questo libero lembo di patria"
Il 9 settembre 1943 fu costituito il
CLN, Comitato di Liberazione Nazionale.
Poco è cambiato: il "voltagabbana", la
codardia dei nostri governanti come la loro atavica incapacità a gestire il bene
comune, sono intrinseca parte della nostra italianità.
Nel giugno del 1946 il referendum
destituì la monarchia, sembrava il preludio alla nascita di una nuova Repubblica
di idea mazziniana.
A 69 anni di distanza, all'alba della terza virtuale repubblica, ci
accorgiamo che poco nulla è cambiato: sotto le bombe dei tedeschi e degli
alleati, ci son sempre gli stessi.
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