Cosa stia dietro alla campagna diffamatoria contro Di Pietro è così palese che riuscirebbe a capirlo anche la casalinga di Voghera con un principio di Alzaimer.
Una prima tesi tenderebbe a provare che Di Pietro è stato pagato dalla CIA, in accordo con i servizi segreti deviati e con la Mafia per iguaiare "Bottino" Craxi. Il motivo del rancore americano nei confronti del più grande statista dell'Italia repubblicana nascerebbe nel 1985 con quella che lo contrappose al presidente americano "Ronnie" Regan, ricordata come la crisi di Sigonella.
Il risentimento americano s'incarnò, qualche anno dopo, in Antonio Di Pietro e nella stagione di Tangentopoli.
Riabilitare Craxi riabilita tutto quello che ha fatto e conseguentemente anche il caro amico Berlusconi.
Una seconda tesi, più strisciante, è quella secondo la quale tutta la politica è sporca e compromessa. Di Pietro a cena con Contrada è deviato e mafioso quanto lui, o forse di più.
E' necessario, in buona sostanza, far passare il concetto che non esiste polita pulita, disinteressata e al servizio della cosa pubblica.
Se anche Di Pietro è sporco allora son giustificati anche i farabutti al potere.
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