Ho trovato questo POST sul sito di Beppe Grillo. Lo propongo così come l'ho travato. Io non potrei aggiungere niente di più:
"Ogni volta che muore un soldato italiano il solito squallido teatrino e la solita patetica pantomima simil-nazionalista.
Addirittura apprendo che la manifestazione per la libertà di stampa è stata rinviata "per rispetto delle vittime".
Per l'ennesima volta, sono costretto cinicamente a ripetere "e chi se ne frega!!".
C'è una tesi piuttosto bizzarra che va per la maggiore.
Tutti i soldati che di volta in volta muoiono, erano lì per portare pace e benessere. Insomma, militari non sparanti. Eh, già, tutti guidati da un profondo senso di fratellanza.
Ora, se io sono guidato da tali nobili principi vado a lavorare con Emergency o con qualche frate comboniano.
Invece no, questi vogliono dispensare pace e si presentano con divisa, armi, carrarmati e bazooka. Un po' come i cacciatori e i pellicciai che si professano amanti degli animali e i coccodrilli che difendono la causa del vegetarianesimo.
Se qualche soldato si arruola guidato sinceramente da tale principio va ricoverato immantinente al centro di igiene mentale.
Noi qui, con la pratica del sovvertimento dei termini, beviamo qualsiasi cagata senza battere ciglio.
Il problema è che bisogna spiegarlo anche là ed è un po' più difficile.
Diciamo che un soldato che va in Afghanistan deve mettere in conto la morte come rischio professionale. O almeno un effetto collaterale.
Vale per i civili indifesi , perchè non può valere per i valorosi soldati armati di tutto punto?
P.S. :
nei mesi scorsi sono morti due miei conoscenti, lavoratori appena pensionati : mesotelioma, causato da anni ed anni di esposizione all'amianto.
Per loro niente funerale di stato e passerella di figli di puttana parlamentari?"
Mauro Maggiora, Genova
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