Era il 17 febbraio 1992 quando ebbe inizio la stagione che ha cambiato la storia del nostro paese dopo il secondo dopo guerra. Proprio quel giorno, alle ore 17, veniva arrestato Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio, che aveva appena intascato una tangente di 7 milioni di vecchie lire, una miseria. Nei due anni che seguirono, i leader e gli esponenti dei partiti furono chiamati nelle aule giudiziarie di Milano a svelare quel sistema di potere fatto di commistioni tra affari e politica, che aveva portato l'Italia sull'orlo della bancarotta. Ormai tutto questo è storia ma, a tanti anni di distanza, poco o niente è cambiato. Il sistema tangentizio si è migliorato, affinato. La politica ha depenalizzato reati, come il falso in bilancio, in modo da poter agire indisturbata.
La politica ha demonizzato la Magistratura, in un'azione sistematica e continua con la denigrazione e la dei giudici che venti anni fa individuarono il ladrocinio dei partiti.
Oggi i media hanno smesso di raccontare i fatti e la gente ha smesso di indignarsi.
Piercamillo Davigo, che vent'anni fa faceva parte del pool della Procura della Repubblica di Milano che iniziò le indagini, in una recente intervista affermava: "L'indignazione popolare è come l'eccitazione sessuale, difficile tenerla alta a lungo."
Difficile per tutti ma certo non per i sodomiti della politica.
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