Nel popolo greco c'è quancosa di magico.
Sarà il mare, il sole, saranno le montagne, la Feta di pecora o lo yogurt.
C'è una dignità mai doma, quella di Milziade a Maratona, il senso doloroso del sacrificio di Leonida alle Termopili.
Il primo ministro greco George Papandreou non se la sente di fare il commissario liquidatore del suo paese, contro tutto e tutti rimanda al popolo la scelta, con un referendum.
Non è un caso che la Grecia, oltre ai grandi eroi classici, abbia dato i natali alla democrazia.
L'Italia non è la Grecia. L'Italia è il paese dei Santi, dei Poeti e dei Navigatori, che poi è un modo edulcorato di dire: Allucinati, Pagliacci e Marinai (quelli delle promesse).
I politici di destra e di sinistra del belpaese si stanno accalorando come tarantolati su cosa fare, ognuno ha la sua ricetta.
E' una ricetta anche non avere ricette.
A nessuno vien in mente di sapere cosa ne pensa la gente, quella che paga davvero.
Mi torna in mente Rossi, il presidente della Regione Toscana, che durante l'alluvione della Lunigiana della scorsa settimana ha apostrofato un cittadino incazzato, dicendogli: "Non rompere! Prendi un badile e spala!"
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