lunedì 28 novembre 2011

Il ritorno di Mister Banana

Ieri, a Verona, è riapparso il "Cyborg" di Mister Banana.
Impeccabile nel suo doppiopetto fumo di Londra, camicia azzurra e cravatta blu con la varicella bianca.
Solito cerone, terra di siena, sorriso e capello plastico.
Impeccabile.
Unica licenza la spilletta "Love, no drugs".
7 minuti di discorso da campagna elettorale.
Una campagna elettorale cerebropatica, senza spazio, senza tempo e senza alleati, uguale a quelle degli ultimi vent'anni, buona, probabilmente, anche per i vent'anni a venire.
Vita, famiglia, pericolo comunista e la libertà di spendere i propri soldi, senza troppe rotture di balle del fisco.
Applausi di circostanza.
La sensazione è che Mister Banana sia trattato dai suoi come il parente, meledettamente ricco ma anche maledettamente scemo.
E' necessario farlo esprimere per non turbare la sua suscettibilità, ma sopratutto senza mettere in dubbio l'eredità.
Insomma, contenerlo sì, ma non troppo.
Un lavoraccio, roba da badanti ucraine.
Tutto dolcezza e pannoloni.

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