Già la scorsa settimana il gip Andrea Ghinetti aveva deciso che Piergianni Prosperini avrebbe passato il Natale (e non solo) in carcere. Ora, col deposito delle motivazioni di quella decisione, si capisce anche perché. «Le spiegazioni di Prosperini? Non sono credibili». La versione dell’assessore, dunque, non ha convinto «Appare difficile - osserva Ghinetti - credere che per i 230 mila euro si sia trattato dell’esecuzione di una promessa di spontaneo riconoscimento a Prosperini», così come l’assessore aveva spiegato in occasione dell’interrogatorio di garanzia. Insomma, per il giudice si tratta di una vera e propria «mazzetta».
Tuttavia chi lo ha incontrato racconta di un Prosperini apparentemente sereno e convinto di uscire a testa alta da questa brutta storia. L’ex componente della giunta Formigoni è detenuto in una cella singola, dotata di un televisore che non guarda quasi mai, dedicandosi soprattutto alla lettura. Ieri stava ultimando «Il Conte di Montecristo» di Dumas e una grammatica russa. Prosperini gira in cella in tuta e non si lamenta del rancio del carcere che considera «decente e abbondante».
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